acque e pesci

ACCENNO IDROGRAFICO

Acque soggette ad asciutto, salmastre, artificiali o di scarso rilievo ittico Acque a barbo e cavedano Acque a trota fario più ciprinidi ed eventuale temolo Acque a salmonidi, più eventuale temolo e scazzone Acque a tinca,  scardola e triotto.
Il reticolo idrografico superficiale del Friuli Venezia Giulia ha una lunghezza complessiva di circa 9000 km. I corsi d'acqua perenni di portata tale da costituire un habitat idoneo alla vita dei pesci assommano a circa 2500 km di lunghezza complessiva. Le acque interne superficiali della regione afferiscono a due macrobacini, quello Adriatico e quello Danubiano. 
A fianco di bacini alpini, come quelli di Isonzo, Tagliamento, Gail, Livenza e Piave il territorio regionale é caratterizzato da una serie di piccoli bacini di risorgiva, che si allineano nella fascia della bassa pianura e recapitano le loro acque nella laguna od in mare. I maggiori bacini di risorgiva sono quelli dell'Aussa-Corno, dello Stella e del Lemene. 

 

TIPOLOGIE DI CORSI D'ACQUA

Nell'ambito del Friuli Venezia Giulia sono presenti tutte le tipologie di corsi d'acqua ad eccezione dei torrenti glaciali. I corsi d'acqua dei bacini di origine alpina hanno in genere forti pendenze ed un carattere torrentizio o fluviale torrentizio. Caratteristica peculiare dei fiumi che traggono origine dalle Alpi Orientali é la presenza di grandi piane alluvionali e di conoidi che si aprono a ventaglio dallo sbocco delle valli alpine. Su questi conoidi i grandi corsi d'acqua alpini spagliano e perdono gran parte della loro acqua, fino a rimanere asciutti per lunghi tratti nelle stagioni più secche, che corrispondono con i mesi estivi ed invernali. L'acqua persa dai grandi corsi d'acqua alpini alimenta le falde della alta pianura e più a valle una lunga fascia di risorgive che taglia la pianura dalla base del Cansiglio ad Ovest fino a quella del Carso ad Est. I corsi d'acqua di risorgiva differiscono notevolmente da quelli alimentati dal drenaggio superficiale, soprattutto per la variazione pressoché nulla della temperatura dell'acqua alla sorgente e per la costanza del regime idrologico.
In generale i corsi d'acqua del Friuli Venezia Giulia sono caratterizzati da velocità della corrente elevate, dovuta alla forte acclività del profilo della pianura. Le acque lente di bassa pianura sono pertanto limitate ad una fascia ristretta nei pressi della laguna e del mare, spesso all'interno di bacini a scolo meccanico o nelle zone di transizione.

 

 

ZONAZIONE ITTICA 

Tutte le classiche zone ittiche definite da Huet sono presenti in Friuli Venezia Giulia. 

Questo schema ideale viene rotto in realtà dalla presenza della fascia di alta pianura asciutta e dalle risorgive. Più correttamente in Friuli Venezia Giulia si dovrebbero individuare le zone
a trota marmorata, la zona a temolo, la zona a barbo e Ciprinidi reofili, la zona a carpa e la zona delle risorgive. Quest'ultima é caratterizzata da comunità ittiche intermedie fra quelle della zona a barbo e quelle della zona a carpa. Un tempo nella zona delle risorgive erano presenti grandi popolazioni di temolo e trota marmorata, pressoché scomparse a seguito dei grandi cambiamenti prodotti dall'uomo sull'ambiente nella seconda metà del XX secolo. 
A valle della zona a carpa si trova la cosìddetta zona della passera e del cefalo, ovvero quel tratto terminale dei corsi d'acqua in cui alcune specie ittiche (i cefali e la passera) tipiche di ambienti marini e lagunari risalgono ad alimentarsi. La porzione di foce dei fiumi é inoltre caratterizzata dall'ingresso di un cuneo di acqua salata sul fondo, che consente la presenza di specie più francamente marine come il branzino e l'orata.

 

I PESCI

Le specie ittiche segnalate nelle acque interne del territorio del Friuli Venezia Giulia sono attualmente 43, di queste 30 sono autoctone, ovvero naturalmente presenti nelle nostre acque
interne, mentre 13 risultano essere state introdotte dall'uomo fra il XIX ed il XX secolo.
Fa eccezione fra le specie introdotte la carpa, originaria dell'Estremo Oriente, che risulta essere acclimatata nelle nostre acque fin dall'epoca romana e viene oggi considerata a tutti gli effetti
specie indigena. Il gruppo più rappresentato è senza dubbio la famiglia dei Ciprinidi (carpa, tinca, cavedano ...), mentre i pesci più diffusi, anche grazie all'intervento dell'uomo, sono
quelli appartenenti alla famiglia dei Salmonidi (trote e salmerini).
I pesci presenti nelle acque interne del Friuli Venezia Giulia sono estremamente vari per forme, dimensioni ed abitudini. A fianco di pesci minuscoli come un ghiozzo punteggiato (pesa spesso meno di un grammo) si possono trovare esemplari di grandi dimensioni di carpa (fino oltre 30 kg) o di trota marmorata (fino a 25 kg). Lo spettro alimentare delle nostre specie ittiche è altrettanto vario. Si passa da predatori estremamente specializzati come il temolo (piccoli invertebrati) ad onnivori molto adattabili come il cavedano (ingerisce potenzialmente qualunque cosa). Anche le modalità riproduttive sono estremamente diversificate. Se da un lato una femmina di scazzone depone poche uova sotto i ciottoli di un torrente fresco e ben ossigenato, una femmina di carpa può farne aderire molte decine di migliaia alla vegetazione sommersa in acque lente e calde.

 

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